La baia di Narragansett non perdona errori. Tutti gli equipaggi regatano sullo stesso IC37 monotipo, una flotta di imbarcazioni di proprietà del New York Yacht Club che garantisce assoluta parità di condizioni. Nessuna vela prototipata, nessun albero modificato, solo le scelte dell’equipaggio. È questo a rendere la regata più rivelatrice di molte altre: storia e blasone non bastano quando ci si presenta in linea di partenza. Pochi sanno che il New York Yacht Club commissionò i primi venti scafi proprio per eliminare ogni vantaggio tecnico, trasformando l’Invitational Cup in un raro laboratorio tattico dove la differenza è puramente umana.
Come pochi secondi diventano miglia
La differenza tra chi guadagna e chi resta indietro era spesso impercettibile a un occhio non esperto. Una manovra sbagliata alla boa di poppa poteva compromettere mezzo lato, mentre la capacità di restare pazienti in aria sporca contava più della pura velocità. Il San Diego Yacht Club lo ha dimostrato fin dal primo giorno: partenza anticipata, penalità, e poi una risalita grazie all’attesa di un salto di vento a destra colto nel momento perfetto. Lo Yacht Club Costa Smeralda, con Antonio Sodo Migliori al timone, Edoardo Mancinelli Scotti alla tattica e un equipaggio che includeva Filippo Molinari, ha portato una calma disciplina mediterranea nella luce mutevole e nelle correnti di Newport, leggendo vento e marea con la precisione di chi regata tutto l’anno tra Porto Cervo e Palma.
Molti velisti sostengono che la vera difficoltà delle regate di settembre non sia l’onda, ma la luce. Il sole si frange sulla baia, e ciò che sembra acqua piatta può nascondere un refolo decisivo per la boa di bolina. Vedere prima significa muoversi prima, e in questa flotta i secondi sono valuta corrente. Per lo YCCS, la capacità di trasformare la percezione in tempismo è diventata una strategia. Gli occhiali da sole qui non sono ornamento, ma strumenti silenziosi che filtrano il riverbero senza ridurre il contrasto, permettendo all’occhio di cogliere le sfumature di luce che separano chi apre un varco da chi resta intrappolato nel traffico di regata.
“A Narragansett Bay si vince leggendo l'acqua e la luce un secondo prima degli altri, la barca risponde solo a ciò che vede l'occhio.”
– FILIPPO MARIA MOLINARI, Team Yacht Club Costa Smeralda